Aria di Magia
Livingstone, 20 dicembre 2015
Corse, sudate, frustrazione, ansia da prestazione…tutto a tratti sembra rimasto intatto proprio come l’hai lasciato in Italia. Senti la fatica e a tratti, per proteggerti, cerchi di chiudere entrambi gli occhi e posticipare “la perlustrazione”. Quante volte è successo in questi giorni. Prodotti da consegnare e infiniti controlli per appurare che i ragazzi non avessero trascurato alcun dettaglio. Quando pensi che ormai sia fatta, ribadisci con rigore l’importanza della qualità e dell’accuratezza nell’osservazione dei dettagli dei prodotti finiti, ti affacci in falegnameria annunciando l’arrivo del cliente e scopri tante piccole macchie bianche proprio su quel bel tavolo nero controllato e ricontrollato a più riprese. Sconforto e rassegnazione sembrano proprio i termini esatti per descrivere le mie sensazioni immediate. Riuscirò mai a fare in modo che questa cura e coinvolgimento siano così tanto solidi anche una volta che sarò andata via? Rimugini e senza meta vedi correre e scontrarsi nella tua testa pensieri e soluzioni. Ma non c’è nessuno stavolta che possa indicarti la strada, il percorso lo fai tu. E’ quell’empatia, il tuo sesto senso e una buona dose di fortuna che mescolate nelle corrette quantità potranno sperabilmente dare continuità alla tua azione. Stavolta però basta meno. Se in Italia, una scadenza pressante e uno screzio col capo sembrano sedimentare e fermentarti dentro, qui la stanchezza è presto sedata. I loro visi e i loro sorrisi così umili e birichini ti fanno sciogliere e il tuo rigore e la disciplina diventano storie da raccontare e condividere sperando che lascino il segno. Questa terra è magica. E’ magico il cielo cosi visibile ed esteso da aprirti il cuore e lasciarti a bocca aperta e senza fiato. Non importa che sia nuvolo, soleggiato, notturno o diurno, il cielo dell’Africa è lì ad avvolgerti e a lasciarti senza scampo. Sei avvolta nella sua rete di magia. Un respiro a pieni polmoni che ti rimette al mondo.
L’umiltà e la semplicità, sono queste le cose che ti spiazzano di più qui. E’ successo proprio ieri. La giornata è stata dedicata al “get together party” del Centro nel quale lavoro. Incontro alle 8 del mattino e per le 9 finalmente partenza tutti insieme in un pullmino alla volta di Dry Manzi, piccolo parco allestito sullo Zambesi. Container di pollo, riso, manzo, salsicce, birre e soft drinks a dismisura, ingredienti indispensabili per un party zambiano. Il posto è meraviglioso ma riesco a cogliere nei discorsi intrattenuti da i miei colleghi in Nyanja (lingua più parlata a Livingstone) che siamo in buona compagnia di coccodrilli e ippopotami che seppure contraddistinti da un aspetto tenero e serafico risultano essere tra gli animali africani più aggressivi. Non voglio tediarli chiedendo di sforzarsi di parlare in inglese per me ma mi sincero che mi riproducano almeno un avvertimento in inglese per segnalarmi il pericolo… !!
Durante la giornata si susseguono giochi di gruppo chiacchierata e il tanto atteso pranzo all’ingrasso. Gli Zambiani sono ben noti per eccedere in quantità. Il piatto che mi danno è strabordante. Almeno 200gr di riso, una buona dose di gravy, salsicciona, mezzo pollo e un’altra fetta di manzo. Particolarmente sfidante per una vegetariana!!! Dopo pranzo è il momento della lotteria..tanti indumenti usati provenienti dagli amici indonesiani del Brother, una bellissima borsa del computer e una giacca a vento. Emozionante vedere l’ansia, la speranza e il coinvolgimento nella pesca del numerino tanto sperato. Vederli così presi e speranzosi di vincere la borsa del pc, la giacca a vento o qualche maglietta non proprio nuovissima mi ha dato una stretta al cuore. Sono immagini che insegnano. Abituati a potere acquistare tutto abbiamo perso la gioia di desiderare o rallegrarci per qualcosa di nuovo anche se il nero della camicia è un po’ scolorito. Il vincitore della borsa del pc è Benjamin il supervisor della Carpentry. Salta, bacia la borsa e si emoziona. Sono commossa.
Alle 16,00 partiamo tutti insieme col pullmino per un Game Parc. Un giro nel National Parc Mosi oa Tunya di Livingstone dove, nonostante la pioggia battente e il cielo nuvolo, tra gli alberi e i cespugli scorgiamo impala, giraffe, elefanti, bufali, facoceri e zebre. Sembra un sogno averli così vicini..anche se la mia razionalità mi ricorda che la rabbia di un elefante o di un branco di bufali inferociti non è mai da sottovalutare anche se ti trovi al riparo in un pullmino!!
Segue un tramonto spettacolare sullo Zambesi con il cielo che si riempie di pennellate di giallo e azzurro. A quel punto i fermenti interiori, le frustrazioni, le ansie da prestazione sono messe a tacere e resta ancora tantissima voglia di respirare e lasciarsi abbracciare dalla terra, dal cielo e dalla gente di questa magnifica nazione chiamata Zambia. Ormai sono quasi tre mesi che mi trovo qui ma non mi sono ancora stancata di emozionarmi, fotografare il cielo, gioire dei miei piedi ricoperti di sabbia rossa. Questa terra è pura maglia, risveglio dei sensi e riposo della mente. Tutto scorre, scorrono le nuvole, le emozioni, le paure, la commozione ma ciò che rimane è un forte senso di arricchimento e non posso fare altro che ringraziare di potere essere qui a vivere questa magnifica esperienza nella speranza che fine agosto non arrivi così tanto in fretta!
Vanno vengono, ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio. Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri… (Fabrizio De Andrè)
Buona domenica
Maura